ORA, NEL MIEI GIORNI
Ribelle come un fiume non navigabile,
pagaiare con cautela nel dolore alieno in questi ultimi anni passati.
Duro come gli alberi caduti di una
foresta vicina, gli scossa di corrente non mi portano molto lontano della fine della strada.
E arrivo a quel paradiso di pace così liquido e
trasparente, vitale e luminoso. Perché in un viaggio, ciò che vediamo non è ciò
che vediamo, è ciò che siamo.
Foto: un luogo che i miei occhi
hanno visto. uno spazio che vedrò
di nuovo
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